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“La fabbrica del falso” di Vladimiro Giacchè 

Il potere manipola la verità ovunque ed in ogni luogo “La menzogna è il grande protagonista del discorso pubblico contemporaneo. Il suo ruolo è venuto in primo piano in occasione della guerra in Iraq, ma la sua presenza nella nostra società è molto più generalizzata e pervasiva”. Questo l’inizio del bel libro di Vladimiro Giacchè “La fabbrica del falso. Strategia della menzogna nella politica contemporanea” Editore Derive –Approdi. L’opera pregevole affronda in maniera significativa il tema della comunicazione sociale nella nostra società e analizza impietosamente il rapporto tra verità e menzogna. Giacchè fa rilevare come le verità scomode vengono neutralizzate per essere riformulate in maniera appropriata, trasformando il linguaggio in uno strumento di manipolazione e di conformismo per convincere l’opinione pubblica dell’utilità di una guerra o dell’opportunità di politiche economiche socialmente inique. “Il potere delle parole risulta decisivo per la costruzione del consenso”. Già Gorgia da Lentini nel suo”Encomio di Elena” scriveva: “La parola è una potente signora, che pur dotata di un corpo piccolissimo e invisibile compie le opere più divine: può far cessare il timore, togliere il dolore, produrre la gioia e accrescere la compassione”. Continua Giacchè: “Si è cercato di dimostrare come la menzogna non sia soltanto necessaria e funzionale ai meccanismi di riproduzione dell’attuale forma di società, ma a sua volta nasca e si affermi per così dire, naturalmente, in forza di quegli stessi meccanismi”. La lettura di questo libro può risultare molto efficace, e può diventare uno strumento critico, anche per coloro i quali lavorano prevalentemente con le parole, per denunciare questo mondo alla rovescia, radicato strutturalmente, e dedito alla guerra alla verità. L’autore indica, altresì, utili strategie di resistenza per chi vuole sottrarsi all’ideologia dominante, sempre più oppressiva e pericolosa per la stessa democrazia. Occorre che il soggetto abbia la capacità di andare oltre una ragione puramente strumentale; che sia in grado di adottare tattiche di smascheramento delle pseudo verità ufficiali e sappia usare criticamente la storia per l’importanza che ha il passato nelle battaglie del presente. Come scrive G. Debord nella “Società dello spettacolo” “Emanciparsi dalle basi materiali della verità capovolta, ecco in cosa consiste l’autoemancipazione della nostra epoca”

Contatti: e-mail cultura@ingegnicultura.it 

Autore: Mario Incatasciato

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