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I luoghi di Montalbano 
 

Da Punta Secca a Ibla, da Scicli a Modica tra barocco e muri a secco, scenari ricchi di fascino, set privilegiato della fiction televisiva nata dalla penna di Andrea Camilleri.

Iblei come set. Non è una novità, su questo non ci sono dubbi. La provincia iblea  è stata e sarà “un set”, perché è inevitabile che i cineasti più sensibili all’ambientazione accurata dei loro film continuino a sentirsi ispirati dalla bellezza delle sue giornate, dalla ricchezza dei suoi paesaggi urbani, dall’apertura infinita delle sue campagne. Lunghissima la lista dei film ambientati e girati in terra iblea. Da “Anni difficili “(1948) di Luigi Zampa, a “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi, dal “Viaggio” di De Sica, a “Gente di rispetto” di Luigi Zampa, da “Kaos”dei fratelli” Taviani alla “Donna della luna” di Vito Zagarrio, da “I ragazzi di via Panisperna” di Gianni Amelio alla “Storia di una capinera” di Zeffirelli, da “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore a “Marianna Ucria” di Roberto Faenza.
Da caso letterario a fiction di successo anche il “Commissario Montalbano”, nato dalla penna di Andrea Camilleri, si muove negli iblei. A fare da sfondo alle imprese del commissario interpretato da Luca Zingaretti è una Vigàta che ha trovato nel Ragusano il set ideale. Un successo anche le repliche. E in queste settimane autunnali stanno andando in onda altri quattro episodi: “La luna di carta”, “La vampa d’agosto”, “Le ali della sfinge” e “La pista di sabbia”. I ciak ancora una volta in località come Puntasecca, Modica, Scicli, Ragusa Ibla, Ispica, divenute, grazie alla fiction, meta da parte di appassionati e curiosi turisti. Si chiama “cineturismo” e spesso fa la fortuna dei territori prescelti. Nel 2008 nell’Isola si stanno girando altri undici tra film e fiction le cui location potrebbero trasformarsi in percorsi turistici da aggiungere a quello sui “Luoghi di Montalbano” che noi proponiamo ai nostri lettori.

 Durata del viaggio quattro cinque giorni con pernottamento a Modica

Escursioni a Ragusa Ibla, Scicli, Ispica, Punta Secca, Donnalucata, Sampieri, Noto, Siracusa e Porto Empedocle

Fino  a qualche anno fa Punta Secca, frazione marinara del Comune di Santa Croce Camerina, era  un tranquillo posto marinaro ove si radunavano pescatori e villeggianti del posto. Tressette, granite (specialità tipica del ragusano) , partite di pallavolo sulla spiaggia e poi mare, sole e pescato del giorno  da acquistare nel porticciolo. D’incanto, come in una favola, Punta Secca trova la notorietà. Il mare, la spiaggia, il faro, le abitazioni, una in particolare, diventano location destinate a diffondere e a far conoscere nel mondo il Barocco siciliano del Sud-Est. Parliamo del “Commissario Montalbano” interpretato da Luca Zingaretti che dà vita propria allo “sbirro” frutto della fantasia di Andrea Camilleri.
Con la notorietà, Punta Secca e gli altri luoghi immortalati nella fiction scoprono un boom turistico inaspettato. La gente viene da ogni dove per visitare i luoghi dello sceneggiato: il mare, i monumenti, la campagna, le chiese, le città , i borghi.
Vigàta che lo stesso Camilleri descrive come “..paese geograficamente inesistente” è la città creata dal regista Alberto Sironi  attingendo dal ragusano, dall’agrigentino, dal siracusano e dal trapanese, pur risentendo dei luoghi più cari allo scrittore, Porto Empedocle in particolare.

La casa di Montalbano, con terrazza sul mare, si trova a Punta Secca ( la “Marinella” dei romanzi). Un tempo era un magazzino adibito per la dissalazione delle sarde, agli inizi del ‘900 venne trasformato in abitazione e oggi è un bed and breakfast. Dalla casa si scorge il faro sul porticciolo, altro elemento simbolo della fiction, risalente al 1853.
Gli interni della residenza del commissario, si trovano a poca distanza a Marina di Ragusa,rinomata frazione balneare del capoluogo. Trattasi di una casa terrana posta sul lungo mare caratterizzata, al suo ingresso, dalla prua di una barca. Procedendo lungo la costa si raggiunge Donnalucata (frazione di Scicli) il cui lungomare è immortalato in diverse scene  soprattutto in occasione degli arrivi  in Ferrari di Ingrid , la bella scandinava, divenuta nell’immaginario collettivo “l’amore casto” del commissario. Proseguendo si raggiunge, nello spazio di pochi chilometri,

Sampieri, frazione di Scicli, in cui si trova la “mannera”, ovvero la  fornace del Pisciotto, antica  fabbrica di laterizi del primo novecento distrutta da un incendio. Qui, nei diversi episodi, avvengono omicidi e incontri pericolosi di persone equivoche. La “Basilica laica in riva al mare” come la definisce Vittorio Sgarbi è uno degli angoli più magici e suggestivi del litorale, un’accogliente località balneare che conserva i segni dell’originario villaggio marinaro con casette di pescatori ed un molo, memoria dell’ottocentesco piccolo scalo di bastimenti destinati al commercio con Malta. La spiaggia è caratterizzata da alte dune sabbiose che segnano una lunga fetta di costa e ne fanno un paradiso naturale.

Il porto della vicina Pozzallo, sotto l’imponente mole della Torre Cabrera, fa da contorno a qualche episodio della fiction. La sede del commissariato di Vigàta è il Palazzo municipale di Scicli, posto sulla straordinaria Via Mormino Penna, perfetta realizzazione della concezione urbanistica barocca in cui spazio, luce ed armonia costituiscono, con i palazzi nobiliari, i monumenti ecclesiali e gli scorci prospettici, un “unicum” nel suo genere. Palazzo Iacono in particolare è la Questura di Montelusa. Negli ultimi episodi il commissariato diventa il vecchio Palazzo municipale di Ragusa Ibla, ubicato nel salotto di Piazza Pola. Da qui inoltrandosi per Corso xxv aprile si ha la sensazione di vedere Montalbano sgommare sulle bianche basole di pietra con la sua vecchia Tipo per raggiungere gli uffici del ragioniere Gargano (Il Circolo di Conversazione) posti nel cuore della scenografica Piazza Duomo di Ibla, dominata dalla cattedrale di San Giorgio, cuore pulsante di Vigata. Qui il respiro della storia coglie il visitatore in ogni attimo, nel cuore e negli occhi. Nella piazza si scorge la trattoria  “La Rusticana”, l’osteria di Don Calogero, in cui Montalbano ordina “le triglie di scoglio”. Salendo verso Ragusa si incrocia la scalinata di Santa Maria delle Scale davanti cui avviene uno degli scippi de “Il gatto e il cardellino” e da cui si ammirano i panorami di Ibla. Della città capoluogo vengono ripresi i tre ponti, Piazza del Popolo e Piazza delle Poste. Nelle campagne di Ragusa si trova  la Villa Criscione, masseria dei primi del ‘900 , i cui interni e il giardino diventano la lussuosa residenza dell’ingegnere Luparello. L’Eremo della Giubiliana e Villa Fegotto fanno da sfondo a diversi episodi. Il Castello di Donnafugata, reso celebre dal romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, diventa l’abitazione del boss Balduccio Sinagra. Dal terrazzo del maniero c’è una vista incantevole sulla campagna ragusana caratterizzata dalla tipica architettura rurale, dai muri a secco e da ulivi e carrubi. Qui in più occasioni il Commissario incontra  il capo della mafia. Nei pressi c’è la Grotta delle Trabacche, catacomba di epoca romana, protagonista con le sue sepolture a “baldacchino”, de “Il cane di terracotta”

Della città di Modica resta il forte impatto scenografico con chiese, strade, balconi, scalinate,palazzi, realizzati con blocchi di tufo che cambiano colore con la luce del sole e dall’impianto urbanistico, con le cosiddette quinte scenografiche, pianificazione a griglia delle costruzioni. Risultano straordinarie  le riprese del Duomo di San Giorgio, uno dei più importanti capolavori artistici siciliani e stupendo esempio di arte barocca ,e del contiguo palazzo Polara Comiso è presente con il cortile ed il loggiato del vecchio Mercato ittico, luogo dedicato a Gesualdo Bufalino e sede della Fondazione a lui dedicata. I luoghi ragusani immortalati nella fiction  sono assemblati in maniera splendida nella sigla d’apertura.

La provincia di Ragusa ha fatto la parte del leone per la realizzazione del serial ma altri contesti hanno contribuito a fare di Vigata un posto in cui domina il bello dei luoghi e delle persone.
A Siracusa sono state riprese la Piazza Duomo con scorci del Palazzo Municipale del Vermexio, il Duomo di Santa Lucia e il Palazzo Beneventano. Riprese anche nelle Latomie dei Cappuccini  e a Santa Panagia. Nella provincia aretusea set anche a Noto nella straordinaria via Nicolaci col Palazzo Nicolaci di Villadorata e la Chiesa di Montevergini, a Brucoli e a Marzamemi. Presente anche Messina con Tindari.

Ad Occidente ripresi la Casbah di Mazara del Vallo, il Parco Archeologico di Selinunte, la Valle dei Templi di Agrigento, la tonnara di Scopello,  Favignana . E non poteva mancare Porto Empedocle città natale di Camilleri.
E chi viene a visitare i luoghi di Montalbano non può rinunciare all’assaggio, nel giusto locale,  di un arancino o di una “scaccia farcita”, del caciocavallo  o della ricotta, del cioccolato di Modica o del Cerasuolo di Vittoria tanto cari al Commissario Montalbano e al suo interprete Luca Zingaretti che di Modica è cittadino onorario.

 

Itinerario proposto dal laboratorio di progettazione e servizi" Ingegnicultura" di Modica
Sito: www.ingegnicultura.it
e-mail: cultura@ingegnicultura.i

Autore: Mario Incatasciato

 
 
 
   
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