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A Modica il cioccolato e l'arte barocca sono i protagonisti  

La dolce kermesse dal 30 aprile al 3 maggio. Protagonista la “tavoletta” lavorata a freddo, secondo la ricetta azteca

Proprio in questi giorni Modica promuove ancora una volta il cioccolato, o meglio, il cioccolato artigianale di alta qualità che sta conquistando una ribalta internazionale sempre più  prestigiosa.  Prodotto caratterizzato dall’utilizzo esclusivo di materie prime selezionate e sapientemente miscelate dai maestri cioccolatieri locali inimitabili per esperienza, bravura e genialità.

Cioccolato ed arte barocca saranno i protagonisti del ponte di primavera promosso dal Comune di Modica in collaborazione con Fine Chocolate Organization, la Regione Sicilia, la Provincia Regionale di Ragusa, la Camera di Commercio di Ragusa, il Consorzio di tutela del cioccolato artigianale di Modica, Meridiana eurofly e altri sponsor locali.

Quando dici cioccolato di Modica  ti viene subito in mente quella tavoletta di consistenza ruvida, granulosa, dalla friabilità introvabile nelle tavolette industriali, e quello intenso aroma di fave di cacao, esaltato dall’aggiunta di vaniglia, cannella, caffè, peperoncino… Una tradizione antica, un patrimonio del gusto che proviene dall’America centrale e che la città della Contea ha saputo conservare e valorizzare esportando il suo “oro marrone “ in tutto il mondo, conquistandosi così l’appellativo di città del cioccolato. Il cioccolato di Modica è diretto discendente del “xocoatlazteco: furono gli Spagnoli, durante la loro dominazione in Sicilia, a introdurre questo particolare metodo di lavorazione “a freddo”, che salta a pie’ pari la fase di concaggio, che prevede una lunga lavorazione fino a 50° e l’aggiunta di burro di cacao.

Nel cioccolato di Modica, invece, la pasta amara di cacao viene lavorata a basse temperature, con la sola aggiunta di zucchero semolato che non riuscendo a sciogliersi, né ad amalgamarsi,conferisce al cioccolato modicano il caratteristico aspetto ruvido.
Ma quando dici cioccolato di Modica ti viene anche in mente la città delle cento chiese e delle cento campane, dei palazzi nobiliari dai caratteristici balconi bombati e le suggestive scalinate  con i meravigliosi gioielli barocchi che hanno fatto meritare alla città natale
di Quasimodo il riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’Umanità. Da non perdere, per il visitatore, il Duomo di San Giorgio segnalato quale una delle sette meraviglie di tutto il tardo barocco siciliano, splendido esempio delle chiese settecentesche di Sicilia.
 La chiesa è caratterizzata dalla solenne facciata, scandita da più ordini di colonne aggettanti e dalla
maestosa scalinata, vero e proprio prodigio dell’architettura del ‘700, che si inerpica fino al Duomo con quattro rampe che formano un calice. Le rampe sono interrotte ad intervalli regolari da quattro spiazzi, ottimi per il riposo dopo la faticosa salita ed utili per potere ammirare, man mano che si sale, panorami sempre più ampi della città e visioni sempre nuove e complete della maestosa facciata della chiesa.
Previsti numerosi appuntamenti nel contesto dell’evento con il quale si punta sulla promozione della cultura enogastronomica della città e sulla valorizzazione dei suoi beni culturali.
 Oltre al cioccolato saranno protagonisti il vino, la pasta, i formaggi, ed i prodotti tipici ormai da anni apprezzati nelle cucine di tutto il mondo, oltre alle Chiese ed ai tanti monumenti barocchi che fanno il vanto di questo splendido angolo di Sicilia.

 

 

 

 
 
   
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