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Intervista al modicano Giorgio Scarso presidente FIS 29/09/09 

Federscherma ai mondiali con la web tv

origine http://www.sponsornet.it/sponsormag/interviste/eventi-e-media/federscherma-ai-mondiali-con-la-web-tv.html


giorgio-scarso.jpg Esclusiva intervista a Giorgio Scarso,  presidente della Federscherma, che affronta le prospettive della scherma a favore  di una più accentuata spinta verso le attività di marketing e comunicazione. Ripropone il nuovo media in occasione dei Mondiali 09 di Antalya in Turchia: l’esperienza della Web-Tv intrapresa grazie alla partnership sinergica con AtleticomTV. Mentre cresce l’attesa dell’esito sulla candidatura siciliana per l’edizione 2011.
 
Redazione: Il 30 settembre partono i Mondiali: tra le attività che accompagnano la spedizione azzurra riproponete, come per gli europei in Polonia, la web tv come media principale?
Giorgio Scarso: Innanzitutto con la web tv stiamo cercando di dare nuovi input alla diffusione della scherma, e vogliamo continuare in questa direzione: con questa iniziativa, cominciata circa 6 mesi fa, abbiamo assistito a un’escalation incredibile: con i campionati europei abbiamo raggiunto quasi 100.000 contatti unici e questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Prevediamo di avere operatori e giornalisti sempre a disposizione. Il trend è in continua ascesa e gli imminenti Campionati del Mondo di Antalya saranno un ulteriore banco di prova, considerando che l’evento verrà coperto dall’ultimo ritiro pre-mondiale sino al rientro in Italia il 9 Ottobre. Oramai il mondo della scherma ha capito che questo era un passo da fare.
 

Redazione: Quanto avete investito per la web tv?
Giorgio Scarso: L’investimento in fase di start-up della Federazione è stato al momento la copertura solo di alcune spese, (la logistica degli operatori, ndr). Il progetto nasce dalla media partnership sinergica con AtleticomTv che, da questo punto di vista,  ha creduto fortemente nell’operazione ed ha iniziato ad investire proprie risorse. La volontà è quella di continuare e di rendere FederschermaTv un canale web tematico che possa soddisfare gli appassionati di scherma, implementare la visibilità dei nostri campioni ed ovviamente raggiungere i curiosi e gli sportivi che hanno pochissime occasioni di seguire questo sport nelle tv generaliste.

Redazione: La scelta della web tv è stata dettata da un’esperienza già fatta in precedenza: come è stata vissuta dalle organizzazioni territoriali?
Giorgio Scarso: Assolutamente con grande partecipazione, e con grande soddisfazione dei nostri associati. Si tratta di uno strumento esclusivamente italiano ma che ha ottenuto grande successo presso altre nazioni: abbiamo registrato numerosissimi visitatori da Francia, Germania e Spagna. Un’ulteriore dimostrazione che, nonostante le difficoltà economiche, si riescano a intraprendere iniziative di valore.

Redazione: I risultati che si attendono dai mondiali, anche in termini di medaglie, possono dare una spinta all’evoluzione verso una maggiore introduzione delle attività di marketing?
Giorgio Scarso: Credo che la scherma italiana, a livello agonistico, si sia oramai assestata su standard ben validi. Nelle ultime 4- 5 edizioni, fra Lipsia e Pechino, abbiamo conquistato 6-7 medaglie. Questo può contribuire ad accrescere l’immagine della scherma e dialogare in modo più incisivo con le aziende sponsor. E’ così che si crea un circuito virtuoso: una maggior quantità di risorse ci consente una miglior organizzazione; una miglior organizzazione ci permette di offrire un miglior prodotto; e un miglior prodotto è più appetibile al mercato esterno. Aver presentato i 3 nuovi sponsor che ci accompagneranno a Londra è la dimostrazione che nonostante si parli di crisi, aver individuato delle aziende che credono nella scherma, è incoraggiante.

Redazione: Un importate fattore di sviluppo per il movimento può essere rappresentato dalla raccolta di risorse finanziarie esterne da investire in marketing e promozione? In questo senso come intendete muovervi? Rivolgendovi ad agenzie esterne?
Giorgio Scarso: Fino a 4-5 anni fa attività di questo tipo si concretizzavano principalmente grazie ai contatti personali. Ora abbiamo creato le basi per un’organizzazione interna in grado di dialogare col mondo imprenditoriale, raccogliere risorse da investire nella cultura della scherma. E dare una nuova immagine alla Federazione. Stiamo stringendo a tal proposito accordi con marchi importanti. Proprio in questi giorni abbiamo chiuso con le Assicurazioni Faro, un accordo che ci consentirà di disporre di un milione di euro nei prossimi quattro anni.

Redazione: Un incentivo per attrarre eventuali aziende sponsor potrebbe provenire da una ricerca sul valore della scherma in Italia e dalla presenza di alcuni testimoni importanti.
Giorgio Scarso: L’obiettivo sarà proprio questo: vorremmo avviare operazioni sinergiche che coinvolgano atleti, procuratori ma anche i club, oltre alla Federazione, perché siamo convinti che un atleta raggiunga determinati obiettivi attraverso gli investimenti provenienti in primis da quest’ultima.

Redazione: A livello internazionale ci sono esempi di Federazioni che gestiscono anche l’immagine dell’atleta?
Giorgio Scarso: Non credo. L’Italia per la scherma, in questo senso, è all’avanguardia. E ci siamo tutte le condizioni per iniziare a intraprendere azioni di questo tipo.

Redazione: Come avviene la gestione di una Federazione come quella della scherma che non è ancora propriamente professionistica a livello giuridico?
Giorgio Scarso: Non è professionistica ma di certo pone le stesse esigenze di una Federazione professionistica. Operiamo grazie ai contributi del Coni che ha un valore che si attesta intorno ai 4,5 milioni di Euro e all’apporto delle società affiliate. Le esigenze stanno cambiando rispetto a qualche anno fa: a partire dagli anni ’70-‘80 la gestione degli atleti, che fino ad allora pesava in misura quasi irrilevante sugli assetti economici, sta spingendo verso un nuovo approccio orientato anche alla ricerca di sponsor e nuovi strumenti di comunicazione. Attualmente il settore del marketing e della comunicazione vede impegnate, a vario titolo, 4 persone.
Redazione: Come si configura l’atleta schermidore dal punto di vista giuridico ed economico? Percepisce uno stipendio o viene inquadrato come iscritto a un’associazione sportiva?
Giorgio Scarso: L’atleta di punta o di fascia percepisce una borsa di studio che di fatto è un’indennità di allenamento che viene rapportata alla fascia a cui appartiene: partiamo da quelli di club olimpico che ricevono un contributo da parte del Coni, per quelli di interesse olimpico è la Federazione che investe in tal senso, e poi ci sono quelli di interesse nazionale e quelli di interesse federale super. Un aspetto non trascurabile è rappresentato dal supporto del corpo armato dello Stato: gli atleti percepiscono uno stipendio da dipendenti statali, come carabinieri o polizia. A questo si aggiungono i premi per risultati di un certo livello. Ultimamente poi c’è anche una percentuale ( 30%) che dalle sponsorizzazioni della Federazione viene destinata agli atleti, con l’obiettivo di rendere questi partecipi e che non vedano Federscherma come una controparte. Oggi ci sono 4-5 atleti di punta che cominciano ad avere un buon valore aggiunto dal punto di vista d’immagine e commerciale per degli impegni che gestiscono in modo del tutto autonomo dalla nazionale. Abbiamo cercato di dare spazio agli accordi personali, ma per tutto ciò che riguarda gli aspetti della Nazionale è la Federazione ad entrare in campo.
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Redazione: Che percentuale di tifosi e appassionati ha la scherma in Italia?
Giorgio Scarso: Negli ultimi anni c’è stata una crescita del 7-8%;  ogni anno vi sono circa 6.000 nuovi tesserati e, considerando che c’è anche chi abbandona,  a fine anno abbiamo un saldo attivo del 6%. Quest’anno  abbiamo chiuso la stagione con 19.600 tesserati e con 296 società sparse su tutto il territorio nazionale.


Redazione: In quali regioni avete il maggior numero di consensi?
Giorgio Scarso: Il Lazio, la Lombardia, il Veneto, la Sicilia e la Toscana fanno di certo da traino. Altre sono meno incisive come la Calabria e la Basilicata, ma lo sono anche in proporzione al numero di abitanti. A differenza degli anni ’70 e ‘80  oggi le iniziative sono radicate sempre più su tutto il territorio nazionale.

Redazione: Con il budget della Federazione, che viene impiegato per coprire la maggior parte dei costi di gestione e di struttura, c’è modo di avviare attività promozionali e incentivare la pratica sportiva della scherma, sport nobile ma di fatto lasciato ancora all’iniziativa locale?
Giorgio Scarso: L’aspetto promozionale viene fortemente curato dai comitati regionali ma con budget ancora poco interessanti. Alla nostra Federazione i risultati non mancano ma, se consideriamo che l’87% del budget viene investito nell’attività agonistica poco resta da investire in promozione. I risultati sportivi positivi hanno un buon effetto traino al fiorire continuo di iniziative spontanee. Oggi, purtroppo ci manca ancora la capacità di fornire tecnici sul territorio perché fino agli anni ‘60 la nostra grande risorsa era quello dell’esercito che formava istruttori di scherma e che davano un forte contributo alla diffusione della disciplina. Ma oggi questa situazione si è capovolta.

Redazione: Concludiamo parlando della candidatura siciliana per i mondiali 2011: com’é stata costruita e quali speranze ci sono?
Giorgio Scarso: La regione siciliana intendeva investire in comunicazione e poteva farlo attraverso altri mezzi e altri sport, ma ha deciso di farlo con la scherma perché aveva notato che attraverso questa disciplina si poteva, facendo riferimento alle esperienze dei Campionati del mondo di Trapani 2003 e Acireale 2008, realmente trasmettere un’immagine della regione molto positiva: Così dopo essere stati invitati a presentare un progetto di comunicazione ci siamo impegnati a portare il Congresso della Federazione Internazionale in Italia, a Palermo, e ad avallare una serie di iniziative del Comitato Promotore composto dal comitato regionale della Sicilia, dalla Federazione  e dalla stessa regione Sicilia.

Redazione: E riguardo il budget del comitato promotore?
Giorgio Scarso: Ci presentiamo, ed è la prima volta per l’Italia, con un budget della regione Sicilia e un decreto già registrato presso la Corte dei Conti. Attraverso la scherma si può promuovere il territorio, la cultura della regione, e i Mondiali di Catania potrebbero essere inoltre l’unico grande evento sportivo, e non solo, del 2011.

Redazione: Per la Federazione, la candidatura può essere un ulteriore spinta verso una gestione sempre più manageriale della scherma.
Giorgio Scarso: Se ben organizzata, la scherma può rappresentare un grandissimo spettacolo e promuovere valori nobili. Investire nella scherma significa investire in cultura, formazione del cittadino, insomma in un sport pulito; ed è questo il valore aggiunto che non dobbiamo mai perdere di vista e che ci può permettere di sopperire ad altro. La scherma è soprattutto tradizione e  cultura. Per tutti.
 
 
   
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