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Buon compleanno a Piero Guccione, al suo mare, ai suoi carrubi, alla sua arte! 06/05/2010 

Scicli, 5 maggio 2010: il Centro Studi Feliciano Rossitto ha reso omaggio al Maestro Piero Guccione, artista di fama internazionale e ispiratore del “Gruppo di Scicli”, dedicandogli un convegno di studi, a Palazzo Spadaro.

Uomini di cultura, cittadini e politici hanno ricordato la sua opera e la sua affezione per la “sua” Scicli, così degnamente immortalata in tanti suoi quadri, con il suo mare, le sue campagne, i suoi carrubi, la sua gente.

Ne abbiamo parlato in altri articoli del giornale.

Il presidente del Centro Studi, Giorgio Chessari, ha letto i messaggi augurali inviati a Piero Guccione dal presidente Giorgio Napolitano, e dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani.

Nell’occasione abbiamo voluto anche noi (di Ondaiblea e di Nove) rendergli omaggio, con un piccolo messaggio trasmesso tramite il Centro Studi Feliciano Rossitto al “nostro” Piero, che riproponiamo ai Lettori: «Del Maestro Piero Guccione conosciamo da tempo le grandi doti artistiche e culturali, ma soprattutto le doti umane, la generosità, l'affetto, la gentilezza, che lo contraddistinguono come Uomo, oltreché come grande artista di cui abbiamo apprezzato le opere, che hanno reso grande anche all'estero Scicli e l'intera provincia di Ragusa.

A lui esprimiamo i nostri più sentiti auguri per questo compleanno festeggiato in modo così bello e notevole nella Sua Scicli, con la stima che sempre abbiamo avuto ed abbiamo per lui.

Al Centro Studi Feliciano Rossitto esprimiamo un grazie di cuore per aver organizzato questo Convegno di Studi, che rende omaggio a Piero Guccione. Un segno di stima e ringraziamento da chi lo ha sempre apprezzato, come – appunto – il Centro Studi e il suo presidente, on. Giorgio Chessari, sempre attenti alla Cultura e all'arte. Un segno di stima cui ci associamo sinceramente e convintamente.

È bello che a Palazzo Spadaro si continui sempre a parlare di cultura e di arte, e ancor più bello che si parli del Gruppo di Scicli e di Piero Guccione, in particolare. Fa onore a Scicli e al suo sindaco.

Grazie a tutti e ancora tantissimi auguri a Piero!»

Conosciamo il Maestro da tanto tempo, e ci sembra sempre poco ogni segno di stima, ma siamo sicuri che saprà apprezzare anche le nostre semplici parole, che servono soprattutto a dirli, a nome di tutta la provincia iblea, semplicemente “Grazie!”.

 


 

Piero Guccione e Sonia Alvarez con il Questore Filippo Barboso

 75 anni di Piero Guccione: la breve sintesi, di una grande storia

Il 5 Maggio il Maestro Piero Guccione ha festeggiato i suoi 75 anni di vita, una vita ricca di successi, di fatiche ma, soprattutto di riconoscimenti scaturiti dallo spessore indiscutibile della sua pittura.

La nostra città di Scicli gli ha dato i natali e lui, in cambio, ha portato il nome del nostro paese nel mondo, legando la sua fama anche alle bellezze proprie della sua e nostra terra.

Piero Guccione nasce dunque a Scicli, il 5 Maggio 1935.

Ha studiato all'Istituto d'Arte di Catania e all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove si e trasferito nell'ottobre del 1954.

Dal 1958 al 1969 ha partecipato alle missioni paletnologiche nel Sahara libico, con l'équipe dell'archeologo Fabrizio Mori, per il rilevamento di pitture rupestri. Nel 1960 la sua prima personale a Roma e nel 1961, su richiesta dell'American Federation of Art, ha organizzato una mostra di tali pitture alla Columbia University di New York, successivamente ospitata nelle maggiori università americane.

I primi anni 60 sono fondamentali per la sua maturazione pittorica, sono gli anni in cui si trova a Roma e qui aderisce al così detto gruppo degli espressionisti dei quali fanno parte pittori come Attardi, Calabria, Ferroni, Farulli, Guerreschi, Gianquinto, Vespignani e i critici d'arte Del Guercio, Micacchi e Morosini.

Ma non è in questo gruppo che egli trova il suo ambiente naturale, questo tipo di pittura che è una pittura di denuncia è un momento importante nella sua carriera ma non è “la sua pittura”.Alla fine degli anni ’60 è al fianco del maestro Guttuso come assistente nella cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti a Roma, altro incontro fondamentale quello con Guttuso che il maestro Guccione ricorderà sempre con grande emozione. Ma non è Roma la sua città e per quanto lì abbia trascorso momenti importanti decide ne 1979 di tornare nella sua terra a Scicli insieme a Sonia Alvarez.

Tornato nella sua terra va a vivere in campagna, nella zona di Quartarella al confine tra la natia Scicli e l’amata Modica.

Voler cercare di racchiudere tutte le sue esperienze artistiche non è certo cosa semplice, la sua pittura oggi è apprezzata a livello nazionale ed internazionale, qui, piuttosto, più che parlare della sua carriera, vogliamo dipingere qualche tratto della sua personalità.

Quando lo abbiamo incontrato il giorno del suo 75 compleanno, la prima cosa che gli abbiamo voluto chiedere è stata il perché del suo amore per il suo paese, che cosa lo ha spinto a tornare.

Lui, con la semplicità che gli è propria, si è fermato un attimo e poi ci ha detto “questa è la mia terra, qui ho ritrovato l’ambiente a me congeniale, un ambiente fatto di silenzio, quello proprio della campagna, un ambiente fatto di pace. Questo lem bo di Sicilia, lontano dai frastuoni delle grandi città, è il luogo che sento più mio, non saprei vivere altrove”.

Ascoltando questa risposta non potevamo che chiedergli del “suo mare”, quel mare tante volte dipinto che richiama i nostri paesaggi, quel mare che un po’ di anni fa aveva deciso di non dipingere più, di cambiare soggetto tanto che aveva fatto un opera dal titolo “l’ultimo mare”, per suggellare questo suoi intento, ma quel mare non è stato l’ultimo.

Non lo è stato perché “il mare – ci ha detto – è il luogo del mistero, del sempre diverso, dell’imperscrutabile, il mare è un po’ la metafora della vita”.

Questo suo tema gli ha anche ottenuto l’appellativo di artista del mare o di maestro dell’azzurro, una tematica che comunque lo ha reso famoso nel mondo.

Una vita quella del maestro Piero Guccione che certamente il paese di Scicli si pregia di avere tra i suoi concittadini tra quei cittadini che a volte se lo vedi per strada passa inosservato, un uomo che pondera le parole e non si è mai auto esaltato, un uomo davvero grande che proprio perché grande non ha bisogno di mostrarsi perché venga così affettuosamente cercato, e la festa dei suoi 75 anni, la festa degli amici e delle autorità è certamente il segno di una grandezza reale ed autentica.

 

Marianna Buscema

 

 

 
 
   
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